Essere contro tutto è ancora di moda

IL mito della democrazia diretta torna ad essere pretesto per avventure anti-democratiche

Quando si mette in discussione l’organizzazione della democrazia – perché la democrazia consiste in una forma organizzata – è sempre per sovvertirla. Succedeva nell’assemblearismo del 77 dove alcuni gruppi volevano intraprendere loro avventure di scontro diretto, succedeva nel mito dell’antica Sparta che in verità era una società oligarchica dove i militi battendo con la lancia sullo scudo emettevano un gran rumore che dimostrava un grande consenso … La democrazia diretta non esiste. Qualcuno lo dovrebbe dire a Beppe Grillo che da anni fanfaluca questo concetto. La democrazia o è una forma organizzata oppure non è. La questione del suo funzionamento che può variare, e varia in diverse forme di stato, è infatti una questione fondamentale nella discussione sulla sua applicazione.

A Beppe Grillo si perdonava questa corbelleria insieme a tanti eccessi ai tempi del Vaffa. Ora che il Movimento prendeva una forma si doveva guardare con attenzione a questa evoluzione, semmai porre dei correttivi.

E invece esce la bestia del padrone che dice: questo movimento è cosa mia e me lo riprendo. Non dice proprio così in verità, ma una cosa molto simile: “Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco”. Ma prima ancora il pugno di ferro del fondatore: “Indìco la consultazione in rete degli iscritti al Movimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau. Ho, pertanto chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato. Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023” …

Qui non si vuole fare il tifo per nessuno. Tantomeno sostenere Giuseppe Conte nel suo tentativo di normalizzazione. Come sempre succede, chi ha il simbolo ha vinto. E il simbolo ce l’ha Grillo. Ma è chiaro anche che con Grillo tramonta uno dei tanti disegni di far saltare il gioco della democrazia in Italia per un “ben altro”. Il ‘sentirsi contro’ ora guarda chi è effettivamente contro, all’opposizione in governo. E Giorgia supera Matteo nei sondaggi.

 

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