Scarpe col trucco

Ali ai piedi degli atleti ma le performance sono falsate

Disparità

Scarpe truccate. L’accusa è pesante perché ad indossare le “ali” ai piedi sono alcuni velocisti e mezzofondisti dell’atletica leggera che corrono ormai a velocità stratosferiche.

Sotto accusa le misteriose “scarpe-cavia” da poco comparse sulle piste e di cui conosciamo soltanto i nomi in codice. Sono fuori catalogo e violano una regola sportiva molto chiara: tutti i modelli, oltre che approvati, devono essere già in commercio per non creare disparità.

Quattro multinazionali, big mondiali dell’abbigliamento sportivo, hanno però messo in campo 25 prototipi senza l’obbligo di consegnarli alla federazione di atletica perché verifichi la misura del tacco e la presenza di una sola lastra di carbonio nella suola. Ma è stata la stessa World Athletics ad avere mischiato le carte in tavola introducendo un’eccezione che autorizza l’uso, per 12 mesi, di “prototipi non in commercio” destinati solo ad atleti scelti dai produttori.

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A fare la differenza è il potere di ribalzo di queste scarpe dalle prestazioni super che però contraddicono il principio di uguaglianza ai blocchi di partenza.

 

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